Twilight Saga: il ritorno

Come avevo scritto qualche anno fa (qui il post), mi sono appassionata al genere “urban fantasy” quasi per caso, vedendo il film “Twilight” al cinema. Incuriosita, ho iniziato a leggere tutti i libri della saga, ho seguito le uscite di ogni film con grande trepidazione e, una volta terminata la serie, ho riletto tutti e 4 i libri diverse volte e periodicamente rivedo tutti e 5 i film…

A settembre è -finalmente!- uscito, dopo anni di attesa, il libro “Midnight Sun”, ovvero la storia di “Twilight” raccontata dal punto di vista di Edward Cullen, il vampiro che si innamora di Bella Swan, un’umana che rappresenta per lui una fortissima tentazione e lo spinge quasi a dimenticare la scelta di vita fatta e a mettere a rischio la sua famiglia. Ne esce fuori un racconto molto più cupo, e i personaggi assumono un aspetto del tutto nuovo: attraverso gli occhi di Edward, si scopre una Bella del tutto diversa da quella che avevamo conosciuto in “Twilight” e lui stesso appare molto meno perfetto e meraviglioso di come ci appariva attraverso gli occhi di Bella.

Inoltre, in biblioteca ho trovato un altro libro (sempre di Stephenie Meyer) che mi era sfuggito: “Life and death. Twilight reimagined”, ovvero la riscrittura di “Twilight” a ruoli invertiti. Questo libro racconta la storia d’amore tra Beau Swan, un ragazzo alto e dinoccolato trasferitosi dall’Arizona, e la bellissima e sovrumana Edythe Cullen, ricalcando quasi del tutto trama e dialoghi del libro originale…

Insomma, ho potuto con piacere immergermi nuovamente nel mondo di “Twilight”, ma leggendo nuovi libri… è stata una piccola gioia inattesa! 🙂

Cyrano, ovvero la “classica” storia del brutto intelligente e del belloccio stupido

Da ragazza, studiando lingua e letteratura francese alle superiori, ho avuto il privilegio di incontrare un autore forse poco conosciuto da chi ha studiato altre lingue: Edmond Rostand.
La sua opera principale è la celebre commedia teatrale in cinque atti pubblicata nel 1897, “Cyrano de Bergerac”, ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, vero e proprio precursore della letteratura fantascientifica.

La storia racconta le vicende che vedono come protagonista Cyrano de Bergerac, uno spadaccino scontroso e beffardo, scrittore e poeta dalla lingua affilata come la sua spada, con un naso sproporzionato che lo rende oggetto delle risa di nobili e cavalieri. Attraverso la poesia e i giochi di parole, Cyrano ama mettere in ridicolo i suoi numerosi nemici, e dare libero sfogo al suo carattere poco incline al compromesso e al suo disprezzo verso potenti e prepotenti.
Egli nutre segretamente un amore impossibile per la bella Rossana, sua cugina, che però gli confida di essersi innamorata a prima vista di un altro uomo, un giovane cadetto, tale Cristiano de Neuvillette.
Cristiano è bello, onesto, coraggioso e leale ma assolutamente incapace di quelle dolci schermaglie verbali che tanto sarebbero gradite alla bella Rossana e, benché Cyrano tenti di insegnargliele, ben presto si trova costretto a rinunciarvi. Una sera, sotto il balcone di Rossana, nascosto nell’oscurità, Cyrano inizialmente si improvvisa come “suggeritore” a Cristiano, poi lui stesso parla spacciandosi per l’amico… il bacio del famoso monologo

“Un baiser, mais à tout prendre, qu’est-ce?
Un serment fait d’un peu plus près, une promesse
Plus précise, un aveu qui peut se confirmer,
Un point rose qu’on met sur l’i du verbe aimer;
C’est un secret qui prend la bouche pour oreille,
Un instant d’infini qui fait un bruit d’abeille,
Une communion ayant un goût de fleur,
Une façon d’un peu se respirer le coeur,
Et d’un peu se goûter au bord des lèvres, l’âme!”

 

Un bacio, tutto considerato, cos’è?
Un giuramento fatto un pò più da vicino, una promessa
più precisa, una confessione che cerca una conferma,
un’apostrofo roseo fra le parole t’amo;
(lett. un puntino rosa che si mette sulla “i” del verbo “aimer”)
è un segreto che scambia la bocca per un orecchio,
un istante d’infinito che produce un ronzio d’ape,
una comunione che sa di fiore,
un modo un po’ di respirarsi il cuore
e un po’ di gustarsi sulle labbra, l’anima!

e la passione suscitata dalle parole di Cyrano andrà a coglierla il buon Cristiano, che riesce così a conquistare la sua amata.
Quando Cristiano e Cyrano vengono inviati in guerra con la loro compagnia di cadetti, Cyrano prosegue a scrivere tutti i giorni una lettera dal fronte per l’amata, continuando a firmarsi come Cristiano, a insaputa di quest’ultimo.
Cristiano muore in guerra e Rossana, a cui Cyrano non ha mai rivelato nulla, decide di ritirarsi in convento. Per molti anni Cyrano si reca a trovare regolarmente Roxane, ma una sera cade in una imboscata e viene ferito gravemente mentre va dall’amata cugina. Compiendo uno sforzo sovrumano riesce raggiungerla e, invitato dalla cugina a leggerle la lettera d’addio che lei crede scritta da Cristiano, la recita a memoria e lei capisce che è lui, Cyrano, il vero autore delle lettere. Rossana così comprende d’aver amato in realtà il caro amico e non il giovane. Ma ormai è troppo tardi, poiché Cyrano muore.

All’epoca, ho letto l’opera in lingua originale e poi ho visto l’omonimo film del 1990, “Cyrano de Bergerac”, diretto da Jean-Paul Rappeneau, interpretato da Gérard Depardieu come protagonista, al fianco di Vincent Pérez (nel ruolo di Cristiano), sempre in francese.

Ho visto anche la versione in bianco e nero del 1950, il Cirano di Bergerac di Michael Gordon con José Ferrer (cui valse il premio Oscar).

L’opera ha dato spunto e ispirazioni a diversi autori in campi diversi…
Sempre al cinema, nel 1987, è uscita una commedia hollywoodiana con Steve Martin, per la regia di Fred Schepisi, dal titolo Roxanne, che si richiama in maniera evidente al popolare personaggio.

Recentemente, sono usciti due film per ragazzi che riprendono un po’ la trama e i (più o meno alla lontana) i personaggi del Cyrano.
Il primo in ordine di uscita è Sierra Burgess è una sfigata del 2018, una rivisitazione in chiave moderna (e al femminile) di Cyrano de Bergerac, interpretata da Shannon Purser (nei panni di Sienna Burgess, una diciassettenne sovrappeso dalla grande intelligenza e personalità), Kristine Froseth (nei panni della cheerleader e reginetta della scuola ma non particolarmente capace negli studi) e Noah Centineo (nei panni del capitano della squadra di football, ma con ottimi voti).

Il secondo è del 2020 ed è intitolato L’altra metà, una rivisitazione in chiave contemporanea e giovanile del Cyrano de Bergerac, interpretata da Leah Lewis (nei panni di Ellie Chu, una studentessa modello isolata e senza amici, che vive da sola con il padre e lo aiuta a tirare avanti scrivendo e vendendo temi e compiti ai compagni), Daniel Diemer (nei panni di Paul Junsky, uno degli sportivi della scuola che le chiede di scrivere per lui una lettere d’amore indirizzata alla ragazza di cui è innamorato) e Alexxis Lemire (nei panni di Aster Flores, oggetto dell’amore di entrambi).
L’altra metà è un film delicato che racconta la storia della giovane Ellie e del profondo intrecciarsi dei sentimenti d’amicizia e amore con Paul e Aster, che segneranno il suo cambiamento e la sua crescita personale.

Il tentativo di mettere in scena quest’opera è anche parte della trama del film di Aldo, Giovanni e Giacomo del 2000: Chiedimi se sono felice.

Proprio su Edmond Rostand e sulle sconosciute circostanze che lo portarono a comporre, a soli 29 anni, la sua commedia più famosa, ha tentato di far luce il regista Alexis Michalik con la sua opera teatrale Edmond e con il suo adattamento cinematografico Cyrano mon amour (titolo originale Edmond), del 2018, in cui racconta i retroscena della creazione del Cyrano de Bergerac.

Tra le varie messe in scena teatrali, indimenticabile è quella di Gigi Proietti del 1985.

Nel 1978 prende vita ad opera di Modugno la commedia musicale Cyrano, scritta dallo stesso Modugno insieme a Riccardo Pazzaglia, per la regia di Daniele D’Anza, con Catherine Spaak nel ruolo di Rossana (poi sostituita da Alida Chelli a causa degli impegni dell’attrice belga): per l’allestimento Modugno ha scritto alcune canzoni, tra cui ricordiamo Canzone di Cyrano e I cadetti di Guascogna, racchiuse nell’album omonimo, Cyrano, pubblicato in quello stesso anno.


In campo musicale, a Cyrano è intitolata anche una canzone interpretata da Francesco Guccini e contenuta nell’album D’amore di morte e di altre sciocchezze, scritta da Beppe Dati (autore del testo) e Giancarlo Bigazzi (autore della musica): anche in questo caso Cyrano si mostra agguerrito e pronto a scagliarsi contro l’ipocrisia e il perbenismo consolidato: “Venite pure avanti / voi con il naso corto / signori imbellettati / io più non vi sopporto…”. Tuttavia mostra anche la coesistenza tra il suo lato anticonformista e indistruttibile e quello più romantico del Cirano innamorato (“Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo / tu sola puoi salvarmi / tu sola e te lo scrivo / dev’esserci, lo sento / in terra o in cielo un posto / dove non soffriremo e tutto sarà giusto”).

Decisamente più romantica la canzone di Roberto Vecchioni, intitolata Rossana Rossana e contenuta nell’album Blumùn, che parla dell’amore per Rossana visto da Cyrano prima e dal suo alter ego bello Cristiano poi; Vecchioni canta di un Cyrano che ha “nelle mani soltanto stelle rotte: / l’ombra perduta tra i rami che non potevi mai vedere / mentre quell’altro saliva / e ti faceva l’amore…” ma ci parla di un Cristiano altrettanto frustrato perché “Io sono l’altro di ieri / che non cantava nella notte / aprivo solo la bocca / facevo finta forte…”.

Intitolata Cyrano è anche la canzone di Pietro Ratto nell’album Il folle con cui il leader storico degli “Aton’s” dà voce al poeta ormai morente (“sento il cuore sollevarsi dentro quando penso agli anni miei”), che ricorda con tenerezza e nostalgia il suo sentimento per Rossana e il proprio sacrificio per favorire l’amore tra la cugina ed il bel Cristiano (“E pazzo a lei parlai, pazzo al punto che amai che amasse gli occhi tuoi…”).

Insomma, Cyrano è un personaggio capace di innalzare lo stereotipo del brutto intelligente e del belloccio stupido a livelli indimenticabili di romanticismo. E io, da inguaribile romantica che sono, non posso dimenticarlo!!

Film da quarantena

In questi giorni di quarantena, tra tanto sonno, i compiti dei figli, qualche hobby creativo (prevalentemente ricamo e maglia, perché non riesco a mettermi a creare altro serenamente e senza distrazioni continue), lettura e diversi esperimenti culinari, la sera mi metto a guardare un film al computer mentre sono a letto, al calduccio sotto le coperte.

Vista la situazione attuale, ho scelto di vedere una serie di film “a tema”. Non parlo di film come “Virus letale” (1995, di Wolfgang Petersen, con Dustin Hoffman, Kevin Spacey, Rene Russo e Morgan Freeman) o “Contagion” (2011, di Steven Soderbergh, con Gwyneth Paltrow, Matt Damon, Jude Law, Marion Cotillard, Kate Winslet), che in questo momento non riuscirei a vedere perché fin troppo “attuali”.
Parlo di film che hanno come argomento la malattia e le limitazioni che essa comporta nel vivere la vita quotidiana e di conseguenza anche le relazioni con gli altri… Questi film fanno piangere, ma attualmente li trovo catartici perché alla fine resta una bellissima storia d’amore e/o d’amicizia e una volta arrivati ai titoli di coda mi sento davvero fortunata a vivere questo momento che poi passerà, mentre ci sono persone che situazioni analoghe le vivono per tutta la loro vita (breve o lunga che sia) a causa di malattie o disabilità.

Così ho iniziato partendo da alcuni film tratti dai romanzi di Nicholas Sparks (di cui avevo già parlato in passato –qui-), come “La scelta – The Choice” (del 2016, diretto da Ross Katz, con Teresa Palmer, Benjamin Walker e Tom Welling), in cui il protagonista si ritrova di fronte alla responsabilità di scegliere della vita della moglie in coma, e “I passi dell’amore – A Walk to Remember” (del 2002, diretto da Adam Shankman, con Mandy Moore e Shane West), la storia d’amore tra il classico bullo e la figlia di un pastore, che nasconde la propria malattia, ho proseguito la carrellata con altri film in cui una coppia si innamora nonostante tutto.

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#insiemeraccontiamo 48

Ecco che mi è tornata l’ispirazione, data da Pat del blog myrtilla’s house, che anche questo mese ha pubblicato un nuovo “incipit” cui trovare un finale…

Stava stirando al suono della radio. Proveniente come da un passato lontano, dall’etere sentì le note di “Time of my Life” e si ritrovò immersa nei ricordi…

Chiuse gli occhi e come per magia ritornò a quell’estate dei suoi 16 anni, quando si era trovata a ballare con lui, il primo grande amore della sua adolescenza. Sentì di nuovo il calore delle sue mani sui suoi fianchi, mentre la stringeva a sé con le sue braccia forti. Sentì di nuovo l’odore della sua pelle, imperlata di goccioline di sudore, mentre ballavano un numero infinito di lenti…
Improvvisamente quell’odore così familiare diventò reale e quelle braccia le cinsero i fianchi. Lui le tolse dalle mani il ferro da stiro e iniziò a farla ondeggiare guidandola con le sue braccia forti…
Si girò e lui la baciò sulla bocca. “Amore, la nostra canzone, ricordi?”
Lei aprì gli occhi, spense la radio e smise di sognare: non ne aveva bisogno, poiché il suo sogno era già realtà. Lo trovò lì, come accadeva sempre da ormai più di 15 anni!

#paroleconcatenate n.4

Ed eccoci già al quarto appuntamento con il nuovo gioco 2019 delle parole concatenate, l’ultimo appuntamento di gennaio.

La soluzione della catena della settimana scorsa era:

Cane
Guardia
Corpo
Reato

Le prime due parole sono collegate tra loro perché i cani possono essere da caccia, da guardia, da compagnia… La guardia del corpo è l’addetto alla sicurezza di un personaggio famoso o che riveste un ruolo importante. Inoltre, “Guardia del corpo” è il titolo del famoso film del 1992 con Kevin Costner e Whitney Houston, in cui lui appunto è ingaggiato da una famosa cantante che ha ricevuto minacce di morte. Il “corpo del reato” è qualunque oggetto suscettibile di essere sequestrato quale prova di un reato, in quanto strumento, profitto o provento dello stesso (ex art. 253 Cod. Procedura Penale), o comunque oggetto che è servito a commetterlo.
Dunque complimenti a Sara D.B., del blog “Villa Emilia” (dalla Finlandia!), che ha indovinato per prima e grazie a tutti i partecipanti di questa settimana appena trascorsa.

Le regole le trovate qui ed ecco qui sotto la catena di oggi:

Carte
G
B
Plastica

Indovinato??? 🙂

A martedì prossimo per la soluzione e il vincitore!!! 😉

#paroleconcatenate n.3

Ed ecco il terzo appuntamento con il nuovo gioco delle parole concatenate.

La soluzione della catena della settimana scorsa era:

Rosa
Nome
Comune
Pane

Le prime due parole sono legate tra loro nel titolo del famoso romanzo (da cui è stato tratto anche il film con Sean Connery e Christian Slater) “Il nome della rosa”, ma Rosa è anche un nome proprio di donna, e “Ciò che noi chiamiamo con il nome di ‘rosa’, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo” è uno dei monologhi più famosi di “Giulietta e Romeo” di Shakespeare… In grammatica, i nomi possono essere propri o comuni, di cosa, di animale o di persona. E il pane comune è quello realizzato solo con farina di grano, acqua, lievito e sale. 🙂

Dunque complimenti a Sara, che è riuscita ad indovinare la soluzione!!! Grazie anche a chi ha continuato a provare a dare la soluzione e a tutti gli altri partecipanti, perché l’importante non è vincere ma partecipare!! 🙂

Una sbirciatina al post della scorsa settimana per dare una rinfrescata alle regole, se serve, ed ecco la terza catena:

Cane
G
C
Reato

Indovinato???

A martedì prossimo per la soluzione e il vincitore!!! 🙂

Sipario

Per quest’ultimo mese dell’anno, l’ispirazione lanciata da Federica e Barbara ha “sipario” come tema…

Il sipario è una tenda che nasconde, negli intervalli, parte della scena. In italiano, “calare il sipario” su qualche cosa, significa concluderla, non parlarne più.

Vi sono diversi romanzi e film in cui il sipario la fa da protagonista…
Vorrei solo ricordare due opere, in particolare, di autori che amo particolarmente:

  • il film di Alfred Hitchcock “Il sipario strappato” (titolo originale “Torn Curtain”), del 1966, con Paul Newman e Julia Andrews. Nell’Europa della guerra fredda, il fisico americano Armstrong va a Copenhagen per un congresso internazionale. Qui, tra l’incredulità di tutti e la costernazione della fidanzata, annuncia di voler passare a lavorare con gli scienziati d’oltre cortina. L’incredibile voltafaccia nasconde però ben altro: Armstrong infatti vuole intrufolarsi nei santuari nucleari dell’Est per carpirne i segreti a vantaggio degli Usa…
  • e il romanzo di Agatha Christie “Sipario – L’ultima avventura di Poirot” (titolo originale “Curtain: Poirot’s Last Case”), pubblicato nel 1975, ma scritto 30-35 anni prima: è l’ultima avventura del celebre Hercule Poirot, detective belga nato dalla penna dell’autrice nel romanzo “Poirot a Styles Court” pubblicato nel 1920. Dopo cinquantacinque anni l’anziano Hercule Poirot torna a Styles Court, il luogo in cui aveva risolto il suo primo famoso caso di omicidio, ora trasformato in una raffinata pensione. E qui incontra il vecchio amico, il capitano Hastings, per rivelargli che tra gli ospiti si nasconde un assassino. Infatti, a dimostrare la tesi di Poirot, Styles Court viene funestata da un nuovo delitto, un omicidio così misterioso da far sospettare di tutti, persino della figlia di Hastings. Ancora una volta però il principe degli investigatori, nonostante una grave malattia, riesce a risolvere il caso. Sarà la sua ultima indagine.

Dal romanzo di Agatha Christie è stato tratto anche l’omonimo film-tv con la regia di Hettie MacDonald e l’attore David Suchet come protagonista.

Storie alla “Romeo e Giulietta”

Vista l’atmosfera romantica di S. Valentino, in questi giorni ho deciso di farmi una “full-immersion” di film e telefilm in stile “Romeo e Giulietta”. Come avevo già raccontato tempo fa, la storia dei due sfortunati amanti scritta da Shakespeare, mi affascina dai tempi dell’adolescenza.

Per un paio di anni ho aspettato che uscisse il “Romeo & Juliet” di Carlo Carlei del 2013 anche in italiano e finalmente sono riuscita a vederlo!!! Peraltro, è uscito il 12 febbraio 2015, giusto per S. Valentino… Anche questa volta – come, devo ammettere, anche nei film degli ultimi anni – i due attori Hailee Steinfeld (interprete de “Il Grinta”) e Douglas Booth (conosciuto per i film “LOL – Pazza del mio migliore amico” e “From Time to Time” e la miniserie “I pilastri della Terra”) sembrano davvero due ragazzini (al contrario dei Romeo e Giulietta del passato, che dimostravano almeno 10 anni di più di quelli previsti da Shakespeare!). Purtroppo, mentre Douglas Booth mi piace abbastanza, trovo Hailee Steinfeld un po’ troppo “patatosa” (passatemi il termine) per essere una Giulietta accettabile… D’accordo che l’amore è cieco e in adolescenza qualsiasi rospo può passare per un principe azzurro, ma stavolta non c’è storia e l’attrice fa rimpiangere amaramente sia Claire Danes che la più datata Olivia Hussey! 🙁 Continua a leggere

Il “Sogno” di Shakespeare

Come forse mi è già capitato di far trapelare da qualche mio post (qui e qui), amo molto Shakespeare. Forse la cosa più particolare è che non l’ho nemmeno studiato a scuola: l’ho conosciuto da bambina e l’ho iniziato ad amare da adolescente proprio per alcune delle sue opere (in primis “Romeo e Giulietta”, ma anche “Amleto”, “Otello”, “Molto rumore per nulla”), tanto da andarmelo a studiare per conto mio!!!

Visto il nuovo tema lanciato da Barbara e Federica per questo inizio anno, non potevo non dedicare un post proprio al “Sogno” di Shakespeare… Infatti, una delle sue commedie, come probabilmente molti sapranno, si intitola proprio “Sogno di una notte di mezza estate” (“A Midsummer Night’s Dream”) e da liceale ho avuto anche la possibilità di recitare una piccola parte in quest’opera, portata in scena dal gruppo del corso di teatro che seguivo all’epoca.

L’opera originale del “Sogno di una notte di mezza estate”, per chi non la conoscesse, racconta 3 storie in 1, che si intrecciano tra loro nei boschi intorno alla città di Atene durante una notte di mezza estate, alla vigilia delle nozze regali tra il principe Teseo e la regina delle Amazzoni, Ippolita:

  1. Al cospetto di Teseo, un padre porta la figlia Ermia con i suoi due pretendenti per chiedere il giudizio del sovrano poiché lei rifiuta di sposare Demetrio (il partito scelto dal padre) perché innamorata di Lisandro (che la ricambia). Poiché Teseo la costringe a seguire il volere paterno, pena la morte o il convento, i due innamorati decidono di fuggire insieme dandosi appuntamento nel bosco… Però Ermia confida il piano ad Elena, sua amica d’infanzia, che, innamorata di Demetrio, gli spiffera tutto. Così i giovani si troveranno tutti e quattro nel bosco…
  2. Per allietare le nozze, degli artigiani locali preparano uno spettacolo teatrale incentrato sulla sfortunata storia d’amore di Piramo e Tisbe e, per le loro prove, scelgono il bosco…
  3. Intanto, nel bosco, è in corso una disputa fra Titania e Oberon, re e regina degli elfi, per un servitore. Per vincere, Oberon incarica il folletto Puck di fare un incantesimo alla moglie addormentata, versandole del succo di un fiore magico sugli occhi, per farla innamorare perdutamente del primo essere che si trova davanti al suo risveglio, in modo da farle dimenticare il suo servitore e ottenerlo lui…

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Drammi romantici

In questo ultimo periodo sto facendo una maratona di film romantici, tra cui prediligo quelli che definirei “drammi d’amore in stile Nicholas Sparks”, di quelli che da ragazzina, insieme a mia madre, avevo catalogato incollando sulle custodie delle VHS e dei DVD un numero di goccioline (ritagliate solo una donna può immaginare da dove) da 4-5 su 7 fino ad arrivare a 7 su 7, in base a quanto facevano piangere… 😆
Quindi ho visto (alcuni ri-visti) gli indimenticabili film tratti proprio dai romanzi dello stesso Nicholas Sparks:
  1. Le parole che non ti ho detto” (del 1999, con Robin Wright e Kevin Costner);
  2. I passi dell’amore – A Walk to Remember” (del 2002, con Mandy Moore e Shane West);
  3. Le pagine della nostra vita” (del 2004, con Rachel McAdams, l’attrice di “La memoria del cuore”, e Ryan Gosling);
  4. Come un uragano” (del 2008, con Diane Lane e Richard Gere);
  5. Dear John” (del 2010, con Amanda Seyfried e Channing Tatum, protagonista anche nel film “La memoria del cuore”);
  6. The Last Song” (del 2010, con Miley Cyrus, Greg Kinnear e Liam Hemsworth, uno dei coprotagonisti dell’intera saga di “Hunger Games”);
  7. Safe Haven – Vicino a te non ho paura” (del 2013, con Julianne Hough e Josh Duhamel);
  8. The Best of Me – Il meglio di me” (del 2014, con Michelle Monaghan e James Marsden, uno dei coprotagonisti de “Le pagine della nostra vita”);
  9. La scelta – The Choice” (del 2016, con Teresa Palmer, Benjamin Walker e Tom Welling, il protagonista della serie televisiva “Smallville”);

oltre a “Now is good” finalmente in italiano (poiché l’avevo già visto circa due anni fa, ma in lingua originale con i sottotitoli), con Dakota Fanning (già vista nel ruolo di Jane, nella saga di Twilight) e Jeremy Irvine. Continua a leggere