Film da quarantena

In questi giorni di quarantena, tra tanto sonno, i compiti dei figli, qualche hobby creativo (prevalentemente ricamo e maglia, perché non riesco a mettermi a creare altro serenamente e senza distrazioni continue), lettura e diversi esperimenti culinari, la sera mi metto a guardare un film al computer mentre sono a letto, al calduccio sotto le coperte.

Vista la situazione attuale, ho scelto di vedere una serie di film “a tema”. Non parlo di film come “Virus letale” (1995, di Wolfgang Petersen, con Dustin Hoffman, Kevin Spacey, Rene Russo e Morgan Freeman) o “Contagion” (2011, di Steven Soderbergh, con Gwyneth Paltrow, Matt Damon, Jude Law, Marion Cotillard, Kate Winslet), che in questo momento non riuscirei a vedere perché fin troppo “attuali”.
Parlo di film che hanno come argomento la malattia e le limitazioni che essa comporta nel vivere la vita quotidiana e di conseguenza anche le relazioni con gli altri… Questi film fanno piangere, ma attualmente li trovo catartici perché alla fine resta una bellissima storia d’amore e/o d’amicizia e una volta arrivati ai titoli di coda mi sento davvero fortunata a vivere questo momento che poi passerà, mentre ci sono persone che situazioni analoghe le vivono per tutta la loro vita (breve o lunga che sia) a causa di malattie o disabilità.

Così ho iniziato partendo da alcuni film tratti dai romanzi di Nicholas Sparks (di cui avevo già parlato in passato –qui-), come “La scelta – The Choice” (del 2016, diretto da Ross Katz, con Teresa Palmer, Benjamin Walker e Tom Welling), in cui il protagonista si ritrova di fronte alla responsabilità di scegliere della vita della moglie in coma, e “I passi dell’amore – A Walk to Remember” (del 2002, diretto da Adam Shankman, con Mandy Moore e Shane West), la storia d’amore tra il classico bullo e la figlia di un pastore, che nasconde la propria malattia, ho proseguito la carrellata con altri film in cui una coppia si innamora nonostante tutto.

Così ho visto film in cui i protagonisti sono adolescenti:

  • Noi siamo tutto” (del 2017, diretto da Stella Meghie, con Amandla Stenberg e Nick Robinson), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Nicola Yoon, che racconta la storia d’amore impossibile tra Maddy, costretta a vivere chiusa in casa a causa di una rara malattia, e Olly, il suo nuovo vicino di casa;
  • Il sole a mezzanotte” (del 2017, diretto da Scott Speer, con Bella Thorne e Patrick Schwarzenegger), la storia di un’adolescente costretta da una rara malattia a vivere nel buio della sua abitazione fin da piccola che incontra per caso il bambino (ormai ragazzo) che osservava tutti i giorni dalla finestra e per il quale aveva una cotta da sempre;
  • Keith” (del 2008, diretto da Todd Kessler, con Elisabeth Harnois e Jesse McCartney), storia di una ragazza la cui vita pianificata e perfetta viene sconvolta da uno strano ragazzo che frequenta la sua scuola e che la fa innamorare prima di sparire, ma lei scoprirà il suo segreto (ne avevo già parlato qui);
  • A un metro da te” (del 2019, diretto da Justin Baldoni, con Haley Lu Richardson e Cole Sprouse), i cui personaggi sono entrambi affetti da fibrosi cistica e devono mantenere costantemente la distanza di 2 metri l’uno dall’altra per non scambiarsi batteri potenzialmente letali, ma l’amore li spinge ad accorciare le distanze;
  • Quel fantastico peggior anno della mia vita” (del 2015, diretto da Alfonso Gomez-Rejon, con Thomas Mann, RJ Cyler e Olivia Cooke), basato sull’omonimo romanzo di Jesse Andrews, che racconta di un’amicizia tra due liceali all’ultimo anno, appassionati di film amatoriali, parodie di classici del cinema europeo, e una loro compagna di classe affetta da leucemia;
  • L’amore che resta” (Restless) (del 2011, diretto da Gus Van Sant, con Mia Wasikowska e Henry Hopper), la storia di un ragazzo che, sopravvissuto da bambino ad un incidente d’auto in cui sono morti entrambi i suoi genitori, assistendo a cerimonie funebri di perfetti sconosciuti per esorcizzare il proprio trauma, conosce una sua coetanea con cui stringe subito una stretta amicizia, che si trasforma in amore fin quando la ragazza rivela di essere affetta da un tumore maligno al cervello;
  • Colpa delle stelle” (del 2014, diretto da Josh Boone, con Shailene Woodley ed Ansel Elgort), tratto dall’omonimo romanzo del 2012 scritto da John Green, che racconta una storia d’amore tra due adolescenti che si sono incontrati ad un gruppo di supporto per malati di cancro e che progettano un viaggio ad Amsterdam per conoscere l’autore del romanzo preferito della ragazza;
  • Now is good” (del 2012, diretto da Ol Parker, con Dakota Fanning e Jeremy Irvine), basato sul romanzo “Voglio vivere prima di morire” di Jenny Downham, storia di una sedicenne malata da tempo di leucemia. Stufa delle continue terapie decide di vivere appieno gli ultimi mesi di vita che le rimangono, così stila una lista delle dieci cose che vuole fare prima di morire. Tra queste vuole viaggiare, fare shopping sfrenato, far riavvicinare i genitori da tempo separati e innamorarsi. Con l’aiuto di Zoey, la sua amica del cuore e unica persona che non la fa sentire malata, inizia a vivere intensamente ogni giorno tra feste, fino all’incontro con Adam, il suo vicino di casa di cui si innamora follemente. di cui avevo già parlato in passato (qui e qui).
  • Kiss & Cry” (del 2017, diretto da Sean Cisterna, con Sarah Fisher e Luke Bilyk), basato sulla storia vera della giovane e promettente pattinatrice e cantante Carley Allison, affetta da una rara forma di cancro, e della relazione commovente con il suo fidanzato John;
  • Raccontami di un giorno perfetto” (del 2020, diretto da Brett Haley, con Elle Fanning e Justice Smith), adattamento cinematografico del romanzo del 2015 “All the Bright Places” scritto da Jennifer Niven, storia prima di un’amicizia e poi di un amore nato tra una adolescente che soffre di depressione dopo la morte della sorella maggiore e un ragazzo problematico che cerca di scuoterla dal suo torpore e farle riscoprire la bellezza del mondo intorno a loro;
  • Vicino all’orizzonte” (del 2019, diretto da Tim Trachte, con Jannik Schümann e Luna Wedler), tratto dall’omonimo libro di Jessica Koch, che racconta la storia di un’adolescente dalla vita semplice, che si complica l’esistenza innamorandosi di un ragazzo che poi scopre essere sieropositivo a causa di una violenza subita da piccolo;
  • Il libro di Henry” (del 2017, diretto da Colin Trevorrow, con Naomi Watts, Jacob Tremblay, Jaeden Martell, Sarah Silverman e Maddie Ziegler), una commovente storia di un bambino molto intelligente che, appena avuta la diagnosi di un tumore al cervello in fase terminale, lascia un libro alla madre in eredità, con un piano dettagliatissimo perché lei possa salvare la loro vicina di casa, vittima di abusi da parte del patrigno. La madre, impegnandosi in questo compito lasciatole dal figlio, elaborerà e riuscirà a superare la sua perdita.

Ho visto anche altri film, i cui protagonisti sono persone adulte:

  • Ogni tuo respiro” (del 2017, diretto da Andy Serkis, con Andrew Garfield e Claire Foy), tratto dalla storia vera di Robin Cavendish, colpito all’età di 28 anni dalla poliomelite che lo lascia paralizzato e costretto a vivere su una sedia a rotelle e con un respiratore, che insieme alla moglie diventa un attivista dedito a difendere i diritti dei disabili e dei malati;
  • Io prima di te” (del 2016, diretto da Thea Sharrock, con Emilia Clarke e Sam Claflin), tratto dall’omonimo romanzo di Jojo Moyes, che parla della storia d’amore tra una ragazza semplice ma sempre ottimista ed amante della vita ed un ragazzo ricco e di buona famiglia costretto in sedia a rotelle a causa di un incidente (di cui avevo già parlato qui);
  • Altruisti si diventa” (del 2016, scritto e diretto da Rob Burnett, con Paul Rudd, Craig Roberts e Selena Gomez), basato sul romanzo “The Revised Fundamentals of Caregiving” di Jonathan Evison, che racconta del rapporto di amicizia che nasce tra un ex-scrittore separato che decide di diventare un caregiver e un diciottenne affetto da distrofia muscolare dal carattere difficile, che intraprendono un viaggio alla ricerca di luoghi bizzarri e del padre del ragazzo;
  • Autumn in New York” (del 2000, diretto da Joan Chen, con Richard Gere e Winona Ryder), che racconta di un maturo proprietario di ristorante che si innamora, forse per la prima volta, della giovane e sensibile figlia di una sua vecchia fiamma, per poi scoprire che è gravemente malata di neuroblastoma al cuore e quindi fa di tutto per salvarla;
  • Scelta d’amore – La storia di Hilary e Victor” (del 1991, diretto da Joel Schumacher, con Julia Roberts e Campbell Scott), tratto da un romanzo di Martin Leinbach, che racconta la storia di una ragazza povera e ignorante, che decide di proporsi come infermiera per un giovane ricco, colto e raffinato, colpito da una grave forma di leucemia. I due, con il passare del tempo, allontanatisi dalla famiglia di lui per vivere in una piccolo villaggio di pescatori, si avvicineranno sempre di più fino ad innamorarsi ma, quando lei scoprirà che lui ha interrotto le cure di nascosto, lo riporterà in seno alla sua famiglia e lo convincerà a riprenderle;
  • Sweet November – Dolce novembre” (del 2001, diretto da Pat O’Connor, con Keanu Reeves e Charlize Theron), remake del film “Dolce novembre” del 1968, in cui un giovane agente pubblicitario, completamente dedito al lavoro e ai soldi, incontra per caso una bellissima donna un po’ stravagante che gli spiega che ogni mese lei lo trascorre con un uomo diversolo e lo invita a trascorrere con lei il mese di novembre. Lui, dopo un’iniziale rifiuto, in seguito accetta. In questo mese lei cerca di fargli capire quali siano davvero le cose importanti nella vita e, a poco a poco, lui si innamora profondamente di lei tanto da chiederle di sposarlo, tuttavia non sa che dietro i sorrisi e la visione positiva della vita di lei, si nasconde un triste e crudele destino.

Se qualcuno avesse voglia di vedere qualcuno di questi film, credo di aver fatto un elenco abbastanza esaustivo (almeno dei più nuovi). Ma se ve ne venissero in mente altri, accetto volentieri suggerimenti… la quarantena temo che durerà più a lungo del previsto e quindi tempo per vederli ne ho! 🙂