#insiemeraccontiamo 65bis


Caspita!!! Questa volta l’“incipit” di Pat del blog myrtilla’s house mi ha davvero presa… Sarà perché appena l’ho letto mi si sono aperte decine di possibilità in testa, sarà perché in isolamento con i figli minori non ho molti altri stimoli e posso concentrarmi meglio, ma mi è già venuto un altro nuovo finale (qui il primo)…

Prese il fucile e controllò che fosse carico. Sapeva già cosa l’attendeva.
Intanto fuori scendeva lentamente il buio.

Appena il caporale diede il segnale, uscì dalla camerata insieme al soldato Berti e si misero in fila per due sull’attenti. Il caporale li aspettava per scortarli. Si scambiarono il saluto militare e poi si misero in marcia.
L’umido della sera già iniziava ad alzarsi. Ben presto arrivarono al posto di guardia e, dopo essersi scambiati il saluto militare con la coppia di soldati di turno, diedero loro il cambio. Mentre si allontanavano marciando dietro al caporale, e il rumore ritmico dei loro passi si affievoliva sempre più, si mise a pensare: “Speriamo che non scenda troppo la temperatura. Se stavolta mi ammalo, mi salta la licenza di Pasqua! Per fortuna ho messo 2 magliette sotto la divisa… […] Chissà se mamma prepara l’agnello con la ricetta di zia Lisetta… […] Certo che marcar visita qualche giorno prima di Pasqua, quando la caserma si svuota… […] Se mia sorella Pinuccia quest’anno ci porta a casa un altro tipo strambo come l’anno scorso, però, vale la pena vedere la faccia di papà!! […] No, meglio non ammalarsi!”
Le ore passavano lentamente, la tromba aveva suonato il silenzio già da un po’ e tutto taceva… ma non la sua testa: “Chissà cosa avrà da dirmi Maria di tanto importante che non poteva dirmelo al telefono… […] Si sarà mica trovata un altro? No, ti pare? […] O forse sì… Certo che vedersi una volta ogni 2 mesi non è proprio il massimo… Ma ancora 6 mesi e ‘sta naja finisce… […] E poi, magari… […] Siamo ancora troppo giovani per sposarci… […] Però, almeno ci vediamo più spesso… […] Mmmh, e se si è stufata? Vabbè, vuol dire che cerco di riconquistarla. No, dài… […] Al telefono dice sempre che le manco. […]”
Finalmente si udì l’eco dei passi dei due commilitoni che stavano venendo a dargli il cambio…
Saluto, cambio, saluto, in marcia dietro al caporale fino alla camerata. Poi attenti, saluto e riposo… E finalmente era libero di andarsi a buttare sulla branda per quelle poche ore che restavano fino alla sveglia…
La mattina dopo suonò la tromba e ricominciò la solita routine. Non se ne accorse nemmeno, finché non ricevette un pacchetto da casa…
Era di Maria!!! “Allora forse non vuole lasciarmi… Che senso avrebbe mandare un pacchetto a qualcuno che devi lasciare??” Era morbido e piccolo… Scartandolo, intravide un fagottino di lana giallo pastello con dei nastrini arrotolati… Non aveva il coraggio di estrarlo: troppi testimoni! “Ops… Ma che mi va a regalare ‘sta pazza??? Non sembra un’altra sciarpa… Se mi vedono i ragazzi, chissà le prese per i fondelli… No, forse dei guanti… ma con i nastrini?? Oh, chi li sente se mi beccano???” Si guardò intorno… bene, nessuno lo stava osservando… iniziò a tirare piano quei nastrini… ma un rettangolo di carta scivolò fuori e si infilò sotto la branda. Poi si trovò in mano due minuscole scarpine di lana… In quel momento entrarono in stanza alcuni commilitoni e, vedendolo con le due scarpine gialle in mano iniziarono a prenderlo in giro: “Che ci fai con le calzine??? Deve essere davvero tanto che la tua ragazza non ti vede, se non si ricorda nemmeno la taglia del tuo piede?!” “Ma per chi sono??” Lentamente, una strana sensazione si fece strada nel suo cervello, mentre guardava inebetito le scarpine gialle… In quel momento, Berti il commilitone che dormiva sulla branda accanto alla sua si inchinò e gli porse una fotografia in bianco e nero che raffigurava… una specie di patata con delle macchie scure al centro!!! Rimase folgorato alle parole di Berti: “Dobbiamo farti le congratulazioni, papà?”

Inebetito, ripercorse mentalmente la giornata fino alla notte e alla sera prima e a tutto ciò su cui aveva rimuginato durante il turno di guardia, poi il pensiero gli tornò al momento in cui aveva preso il fucile e aveva controllato che fosse carico. Ah! No: in quel momento non sapeva davvero cosa l’attendeva!!!

– – …FINE – –
😁