#insiemeraccontiamo 41

E con l’inizio del nuovo anno, Pat del blog myrtilla’s house è tornata a pubblicare i suoi fantastici “incipit”… ed io sono tornata a farmi prendere dalla voglia di dargli un seguito (a volte anche più di uno! 😆)…
Ecco il nuovo racconto di questo mese:

Il baule

Avevano comperato la loro casetta. C’erano voluti anni e sacrifici ma ce l’avevano fatta.
Non era una reggia però a loro era piaciuta subito. Immersa nel verde ma non lontano dalla città.
Soprattutto indipendente su tutti e quattro i lati. Intorno un bel giardino ricco di fiori e piante rigogliose. Una in particolare. Una betulla argentea. Doveva essere vecchissima tanto era alta.
I venditori avevano lasciato la casa arredata. Non che i mobili fossero antichi o stupendi però qualcuno di buona fattura nel mezzo c’era. Una bella ripulita, una carteggiata e una mano di vernice e li avrebbero recuperati. I mobili non bastano mai. Specialmente quelle cassettiere.
Gli altri invece erano già ammuchiati in cortile pronti per la discarica. Prima però di chiamare gli addetti del comune avevano deciso di dare uno sguardo anche in soffitta.
Altri mobili, scaffali, scatoloni… in un angolo anche un vecchio baule. Non sapendo da che parte iniziare, la ragazza si inginocchiò proprio di fronte ad esso. Era chiuso a chiave ma le cerniere erano vecchie e con un leggero colpo di cacciavite saltarono. Una volta aperto…


dal baule uscì una nuvola di polvere che la fece tossire e starnutire più volte…
Poi, una volta che la polvere si fu posata, la ragazza si affacciò sul baule e vide che conteneva una copertina da neonato strappata da un lato, alcune fotografie di una donna con una neonata e poi di una bimba durante gli anni che correva in un cortile e una medaglietta a forma di cuore spezzato con inciso un nome: “Emilia”.
Incuriosita, tirò fuori dal baule tutte le foto e le carte che c’erano sotto… Una di queste attirò la sua attenzione: era un foglietto spiegazzato su cui era appuntato “Monastero di S. Giacomo”, 22 gennaio 1975.
Immediatamente estrasse dalla tasca il cellulare e cercò quel posto su Google. Subito le uscì un risultato a pochi chilometri da lì. Decise di non mollare e proseguire la ricerca. Provò a telefonare e le rispose una suora, a cui lei chiese notizie sul monastero e se nel passato avessero ospitato bambini. La suorina non le seppe rispondere, ma le passò la madre superiora, che le disse che loro di norma non accoglievano bambini, ma che avevano avuto un caso di una trovatella parecchi anni prima, una fredda mattina di più di quarant’anni fa.
La ragazza spiegò alla superiora del suo ritrovamento e che voleva restituire quelle fotografie alla diretta interessata.
La suora le chiese di lasciarle il numero di telefono, che lei avrebbe provato a contattare la signora e l’avrebbe fatta richiamare…

Alcuni giorni dopo, la ragazza aveva ricevuto una telefonata… La signora Emilia le aveva telefonato dopo che la suora le aveva lasciato il suo contatto. Avevano parlato e si erano accordate per un incontro…

Appena il campanello suonò, la ragazza corse ad aprire e trovò una signora di qualche anno più vecchia di lei, che poteva benissimo essere la bambina delle foto. Si presentarono, poi la fece entrare e sedere sul divano ancora ricoperto da un telo bianco perché non prendesse polvere durante il trasloco e i lavori di pittura. Si scusò per il disordine e le portò immediatamente tutto il contenuto del baule.
La signora Emilia si commosse moltissimo alla vista di quelle foto.
“Il quadratino che manca da questa copertina è quello che ho sempre stretto a me nelle notti che passavo nel lettino nella mia stanzetta nel monastero. La metà mancante della medaglietta è quella che porto al collo da sempre. Vorrei saperne di più su di lei, ed ora che ho questi elementi potrei scoprire la verità. Avevo sempre pensato che la mia mamma mi avesse abbandonata perché non voleva saperne di me… Ma ora che vedo tutte queste foto, so che lei mi ha seguita da lontano mentre crescevo con le suore. Potrebbe mettermi in contatto con i precedenti proprietari?”
“Certo. Sul contratto di compravendita risultano alcuni passaggi di proprietà di parecchi anni fa da una certa signora Maria Pacini ai figli Ludovico e Vito. Magari sono suoi lontani parenti.”
“Grazie! Ora, forse, potrò finalmente sapere il perché di quella scelta di mia madre. Magari potrei anche ritrovarla ancora in vita! Grazie davvero!! Mi ha restituito il mio passato!!!”
Le due donne si abbracciarono e piansero insieme lacrime di commozione…

FINE ?

🙂

6 thoughts on “#insiemeraccontiamo 41

  1. Anche se non partecipo posso lasciarti un salutino? Bello il tuo proseguo del racconto
    Ciao .

  2. Cara Lulù, eccomi arrivato al tuo blog, ho cercato di mettermi trai tuoi lettori, ma ho notato che non ai questa opzione, comunque pure io non partecipo a niente ma un salutino, lo voglio fare sempre se la salute me lo permette!!!
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    • Grazie, caro Tomaso!
      No, non sono molto “social”, in questo sei più avanti tu di me! 🙂
      Grazie del tuo saluto!
      Buona settimana e… a presto!
      Lulù

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