#insiemeraccontiamo 38bis

La “sfida” di Pat di questo mese mi ha ispirata molto e, leggendo e rileggendo il suo “incipit”, nella mia mente hanno preso vita diverse storie. Così, dopo la prima storia, ecco come gli eventi hanno preso una diversa piega…

La lettera

Tornando dal lavoro aveva trovato nella buca una lettera.
Mai nessuno le aveva scritto ma quella busta color avorio antico, dal leggero profumo di cipria, era proprio per lei.
Ora che l’aveva aperta, il foglio scritto a mano era per terra e lei si appoggiava al tavolo per non cadere. Cosa diavolo…

Tutto iniziò a vorticarle intorno, provocandole una forte sensazione di nausea… Per un tempo che le sembrò infinito, si sentì precipitare nel vuoto.
Tutto terminò con un forte tonfo.
Massaggiandosi il didietro, si alzò faticosamente in piedi. Le ampie gonne e sottogonne non la aiutavano di certo…
Guardandosi intorno, dalle pareti coperte di arazzi e specchi, capì di trovarsi nel salone di un palazzo che non conosceva.
All’improvviso una luce la abbagliò, costringendola a coprirsi gli occhi con un braccio. Sbirciando nella sala, vide una donna vestita all’incirca come lei, ma con un gran paio di ali che le spuntavano dietro la schiena e una lunga bacchetta in mano.
“Bentornata, principessa! Vi aspettano tutti da ormai un secolo… Seguitemi!”
“Aspetta, aspetta, aspetta!!! Primo, come mi hai chiamata?”
“Principessa, principessa Amalia, per l’esattezza.”
“Mi sa che hai proprio sbagliato persona, chiunque tu sia. Comunque, seconda cosa, io non so chi mi aspetti ma avevo un appuntamento dal dentista tra poco meno di mezz’ora e se non torno o non telefono sarà l’unico ad aspettarmi, che io sappia. Terzo, non ho alcuna intenzione di seguirti visto che fin da piccola mi hanno sempre detto di non seguire gli sconosciuti.”
La donna alata sbuffò, borbottando qualcosa tra sé e sé. Poi si ricompose e le spiegò: “Voi siete la principessa Amalia, erede al trono di Moral. Appena nata, una strega malvagia vi ha fatto un sortilegio, mandandovi in un mondo molto lontano da qui nello spazio e nel tempo e addormentando tutti i vostri sudditi per l’eternità, o fino a quando non fosse arrivata una nuova regina. Io sono la vostra fata madrina. Non avevo il potere di sciogliere il maleficio, ma sono riuscita a trovare il modo di farvi arrivare una lettera con la formula magica che vi avrebbe riportata qui, a salvare il vostro regno e a riprendere il posto che vi spetta.”
“Senti, fata o no, non ti credo. Voglio solo ritornarmene a casa mia. Il dentista mi costa una fortuna e non posso certo mancare ad un appuntamento!! In fondo la mia vita mi piace molto. E la mia famiglia e i miei amici sono tutti là. Ora, mi dispiace per questo regno, ma sarà meglio che si trovi un’altra regina!”
“Ma principessa… I vostri genitori sono di là che aspettano di essere risvegliati dal vostro ritorno.”
“Mi dispiace per loro, ma non li ho mai nemmeno conosciuti. Voglio tornare dalle persone che, a tuo dire, mi hanno solo cresciuta, ma che io considero i miei veri genitori.”
“Se davvero volete tornare, dovete solo battere i tacchi e ripetere ‘Voglio tornare a casa mia’. Ma perderete per sempre la possibilità di diventare la regina.”

Lei non se lo fece ripetere due volte, ma batté i tacchi dicendo “Voglio tornare a casa mia!” e immediatamente tutto riprese a girare vorticosamente intorno a lei e fu riassalita dal senso di vertigine…

FINE
🙂

4 thoughts on “#insiemeraccontiamo 38bis

  1. Magica Lulù!!!!! bellissima! una bella favola! Brava!

    ps spero ti arrivino i commenti. Non vado troppo d’accordo con altervista ahahahahha

    • Grazie, Pat!! Per i complimenti e per la bella iniziativa che seguo sempre (tempo permettendo) con passione!!!
      Stai tranquilla: presto o tardi i tuoi commenti li ritrovo tutti!!! 🙂
      A presto
      Lulù

  2. Spero di avere azzeccato la pagina giusta.
    Un blog molto “RICCO” che scopro grazie a Patrizia.
    I tuoi ‘raccontiamo’ sono deliziosi .
    Ti linko e ti seguo.

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